venerdì 21 luglio 2017

Ford GT Stradale.

La versione stradale della supercar Ford GT: l’ispirazione racing incontra l’irrinunciabile comfort dell’Ovale Blu.



La versione stradale della supercar Ford GT regala prestazioni in grado di onorare il suo retaggio di auto da corsa, grazie alla presenza di oltre 50 sensori, in grado di generare 100 GB di dati all’ora - equivalenti al download di circa 25.000 canzoni 

o   I parametri relativi alla supercar vengono elaborati da oltre 25 moduli elettronici integrati, tramite un software che conta 10 milioni di righe di codice – superiori a quelli di un jet da combattimento - e pari al download di un episodio da un’ora della vostra serie preferita

o   La Ford GT è dotata, altresì, dei classici comfort tipici delle Family Car dell’Ovale Blu, come: il porta tazza a scomparsa, il sistema di connettività e comandi vocali avanzati SYNC 3 e il sistema di rifornimento senza tappo Easy Fuel



Colonia, Germania, 19 luglio 2017 – La Ford GT trasferisce su strada le incredibili emozioni della supercar nella sua declinazione racing - già vincitrice a Le Mans il mese scorso – grazie alla presenza di oltre 50 sensori, in grado di monitorare le prestazioni e il comportamento del veicolo, l’ambiente esterno e i comandi del driver , per un’esperienza di guida ottimizzata ma, allo stesso tempo, abbinata al comfort e alla comodità tipiche di un’auto pensata soltanto per la guida su strada.

La Ford GT, infatti, è dotata di sensori di ultima generazione, in grado di gestire in tempo reale ogni parametro relativo alla supercar : dalla posizione dei pedali, del volante e dello spoiler posteriore, al tasso di umidità dell’aria, fino al livello di insolazione.



Vengono acquisiti 100 GB di dati all’ora – l’equivalente al download di circa 25.000 canzoni - e vengono elaborati da oltre 25 moduli elettronici integrati tramite un software , costituito da un codice di 10 milioni di righe – superiori a quelle di un jet da combattimento Lockheed Martin F-35 Lightning II (*).

Tali moduli elettronici possono analizzare 300 MB di dati al secondo, volume paragonabile al download di un episodio da un’ora della vostra serie preferita.

“I sofisticati sistemi di calcolo integrati a bordo della Ford GT, si evolvono di pari passo con l’architettura automobilistica della supercar, al fine di migliorarne le prestazioni e offrire una sempre maggiore versatilità e flessibilità”, ha commentato Dave Pericak, Global Director di Ford Performance. “Attraverso un monitoraggio costante dei comandi, del carico e delle condizioni di guida, abbiamo modellato il profilo della supercar ottimizzandone le reazioni, riuscendo a fare in modo che la Ford GT garantisse la medesima reattività e stabilità sia ai 300 km/h sia ai 30 km/h”.

Molti dei sensori e dei moduli elettronici implementati a bordo della Ford GT, consentono di mettere in relazione costante le informazioni relative al motore, ai controlli di stabilità, alle sospensioni attive, di derivazione F1, e ai sistemi di aerodinamica attiva con i parametri delselettore delle modalità di guida, per ottimizzare le prestazioni della supercar in qualsiasi scenario ( Ford GT 5 Drive Modes).

Altri sensori sono, invece, dedicati ad assicurare il massimo del comfort e della comodità sia in pista sia su strada, garantendo la regolare funzionalità del sistema di connettività e comandi vocali avanzati SYNC 3 di Ford e del controllo automatico del climatizzatore.


Un’ulteriore soluzione innovativa, sviluppata per offrire ai piloti al volante della Ford GT un’esperienza di guida alla velocità estrema di 347 km/h , include la posizione di seduta fissa. Infatti, la base della seduta del conducente è stata assicurata nella posizione che ha permesso agli ingegneri del Team Ford Performance di modellare il telaio in fibra di carbonio con la più bassa sezione frontale possibile, al fine di ottimizzare al massimo le prestazioni aerodinamiche.

Invece di spostare il sedile in avanti o indietro, i driver possono regolare la posizione della pedaliera e del volante multi-control per allinearsi rispetto alla posizione statica del sedile.

Saranno soltanto 1.000, nei prossimi 4 anni, i fortunati clienti a vivere il sogno di guidare la versione stradale della supercar, e potranno farlo senza rinunciare ai comfort tipici delle Family Car di Ford.

I porta tazza a scomparsa sono tra gli accorgimenti che distinguono la versione stradale della Ford GT dalla sua declinazione racing . Realizzati in alluminio, per diminuirne al massimo il peso, i supporti porta tazza sono celati all’interno della consolle centrale. Un vano dedicato allo stivaggio interno, è, invece, situato sotto il sedile del conducente, mentre ulteriori spazi porta oggetti si trovano allocati nella parte posteriore dei sedili.



La Ford GT dispone, inoltre, del sistema di rifornimento senza tappo Easy Fuel dell’Ovale Blu, di serie su molti modelli della gamma Ford. La tecnologia è stata progettata per facilitare l’attività di rifornimento di carburante e per prevenire il malfunzionamento del motore EcoBoost V6 da 3.5 litri con una potenza di 647 HP, valore equivalente a 656 CV (**).

“Durante lo sviluppo della Ford GT abbiamo lavorato contemporaneamente sia sulla versione stradale sia su quella da corsa, approccio che ci ha permesso di elaborare soluzioni innovative come la cella di sicurezza integrata per la versione stradale che, grazie all’aggiunta di un piccolo numero di componenti, riesce a soddisfare anche i requisiti in materia di sicurezza del campionato FIA”, ha raccontato Pericak. “Ogni singolo componente della Ford GT - dal turbocompressore al porta tazza - è stato sviluppato ponendo sempre al centro l’esperienza di guida”.



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giovedì 20 luglio 2017

Ford Mustang GT 2017.


                   L’auto che rimette l’uomo al centro di tutto.


La mia prova della Ford Mustang GT modello 2017 è durata una settimana e mi ha permesso di assaggiarla in molte diverse situazioni.
Fortunatamente, e direi finalmente, tornano a esistere ancora delle automobili che lasciano al conducente la possibilità di esercitare la propria abilità al volante senza doversi assoggettare a una serie di gadget, magari utili, che però tolgono il piacere alla guida.


Al volante.
Intanto cominciamo col parlare della posizione di guida.
Sulla versione che ho provato erano installati due sedili Recaro.

Quello del guidatore è dotato di possibilità di alzarlo, manualmente, e ovviamente di reclinarlo e avanzarlo.


Molto comodo, con laterali che tengono perfettamente il “driver” anche nelle manovre a “G” elevati.
Colpisce la scarsa possibilità di poterlo indietreggiare, ma anche conducenti oltre il metro e ottanta hanno trovato ugualmente la posizione di guida con le braccia piuttosto raccolte ideale per garantirsi un controllo ottimale del mezzo.
Temevo che questi sedili risultassero angusti per le persone di taglia XXL ma così non è , ho fatto accomodare un amico piuttosto corpulento che si è detto a proprio agio.
In compenso il sedile del passeggero non ha la regolazione in altezza e pertanto il suo occupante si sentirà piuttosto infossato.
Col sedile regolato nella posizione più gradita passiamo a regolare il volante.
Anche questo ha comandi manuali, certamente per ridurre i pesi, come nel caso dei sedili senza regolazioni elettriche,  ed è regolabile sia in altezza che in estensione, permettendo una posizionamento veramente micrometrico che metterà a loro agio tutti i conducenti, che potranno rapidamente selezionare la posizione più confortevole..
Sul volante, grassottello e ricoperto di pelle, troviamo le “paddles” per la guida sportiva, il comando del “cruise control” e della radio.


Il conta chilometri con scala anche in miglia: divertente la scritta "ground speed", velocità al suolo, un evidente richiamo al P51, il Mustang volante?





Il cruscotto riporta i parametri scelti per sensibilità volante e di assetto sospensioni, che sono tre nel primo caso, normale, sport e pista, e quattro nel secondo, normale, umido, pista e umido/neve,
dotato di sei marce veramente ben rapportate.














Confort.
Scelta la posizione di guida più gradita ci mettiamo in movimento, con la cura dovuta a una vettura sportiva che già dal potente rombo che esce dai quattro scarichi ci impone.
Le sospensioni sono certamente solide e ben ferme, hanno quattro regolazioni  elettroniche comandate da tasti sulla consolle,  Normal, Sport, Track e Wet&Snow.
Le sospensioni sono solide e ben ferme, e anche sullo sconnesso assorbono senza scomporsi imperfezioni e il tremendo pavé di Milano.
Nel traffico di una Milano che si appresta ad un caldo fine settimana apprezzo la capacità di  poter sgusciare fra le auto dei conduttori esitanti per merito dell’ampia coppia generata dal propulsore di cinque litri e dallo sterzo diretto e rapidissimo, che offre tre posizioni di guida, selezionabili tramite in interruttore sulla plancia: sport, pista e normale.
Gli sguardi si sprecano, effettivamente la ns. Mustang GT porta i colori che hanno caratterizzato la Ford GT 40 e molte realizzazioni seguenti dell’Ovale Blu: carrozzeria bianca e due strisce longitudinali blu che non la fanno certo passare inosservata. La vernice è un bel perlato lucidissimo.

Autostrada.
E decisamente è in questo ambiente che nel passato è stato appannaggio di sportive germaniche di marchi ben noti  che la sportiva americana dimostra senza il minimo dubbio che i tecnici statunitensi hanno valutato con estrema cura e un’attenzione maniacale il lavoro dei loro omologhi europei.
Per molti anni le sportive USA erano delle vetture dalla linea splendida, dotate di motori generosissimi ma    
                                                                                   Il contagiri, tarato 6.500, un livello elevato per i motori USA.

dotate di una componentistica proveniente dalla grande produzione di serie, per cui ci si poteva ritrovare, esperienza personale, con una Mustang Mach I del ’73 dotata di quattro bei freni a tamburo, servoassistiti, si, ma…
O ci si imbatteva, sempre esperienza del sottoscritto, in una Chevrolet Camaro Super Sport del ’71, con 270 hp e i freni  provenienti dallo stock destinato alle comuni vetture da turismo.
Ancora la penultima versione della Mustang non aveva il ponte posteriore a ruote indipendenti, creando comportamenti  quantomeno curiosi, con il retrotreno che tendeva a scomporsi.
Con la nuova Mustang niente sarà più come prima.
Non so se piacerà il paragone ma sembra di essere su una vettura tedesca, più vai veloce più l’auto si attacca al terreno.
Con una velocità di punta dichiarata, e effettiva, di 260 kmh, elettronicamente limitata, la vettura si pone nella classe di alcune coupé teutoniche molto più care e molto più complicate, sia meccanicamente che elettronicamente, spesso anche meno fascinose, direi nettamente più banali e scontate.
                                               La leva del cambio con inserto cromato: mi ricorda un teschietto...
Decisamente i percorsi veloci trovano la nuova Mustang a suo agio.
Strade statali
Sulle con molte curve l’auto si presta a pennellare il percorso senza dar segno di debolezza nel design delle sospensione o del telaio. Il motore è estremamente pronto e spinge con una generosità davvero entusiasmante, unito a un “sound” profondo e godurioso che proviene dall’impianto dotato di quattro terminali.
Decisamente un buon lavoro.  La frenata non è da meno, con generose pinze e dischi Brembo all’avantreno, non previsti, però, sulla 2,3, versione che io non consiglio, sia dal punto di vista del valore di rivendita sia per il fattore divertimento che col motore V8 è davvero ai massimi livelli.

                                                                   Il generoso motore V8 da cinque litri.
Difetti.
Il direttore del blog www.autologia.net  dove queste mie prove vengono rilanciate mi tira spesso le orecchie perché sembra che le vetture che passano al mio vaglio siano tutte perfette e senza difetti: diciamo che questo è il blog dedicato alle auto USA e che io amo le vetture statunitensi, ne ho e ne ho avute decine, certamente ho un debole per questo stile e per il concetto costruttivo d’oltreoceano.
Va bene, troviamo dei difetti: i freni posteriori non sono Brembo, si, mi sarebbero piaciute le pinze rosse anche da vedere attraverso le razze delle ruote posteriori.
                                                   La ruota anteriore con la pinza Brembo ben in vista.



                                                          La ruota posteriore con la pinza freno Ford.

Il baule, profondo e ampliabile abbassando gli schienali dei sedili posteriori, è rivestito, poco, con una misera moquettina grigia: si sarebbe potuto fare di più.
                                                               Il retro della vettura.
                                                                                   Il baule col "sub-woofer".


                                                                       Il baule dal lato del guidatore.


                      Lo schienale del sedile posteriore abbassato: la capacità di carico diventa veramente notevole.

Gli assemblaggi della carrozzeria sono generalmente molto precisi, salvo la fascia paraurti anteriore che risultava sull’esemplare della prova, non ben in squadra ed era spostato da un lato di qualche millimetro.
In compenso gli assemblaggi degli interni risultano impeccabili e anche sul già nominato pavè di Milano non si sentivano scricchiolii o battiti fastidiosi.
Poi? Certo mi sono divertito molto, e avrei voluto continuare a correre con la bella GT ma ho dovuto restituirla mio malgrado, nelle mani di Ford Italia.
Il consumo si attesta su una  media di 6/7 km con guida combinata città/autostrada. E’ davvero il problema di chi davvero vuole godersi questa vettura? Direi che se non dai non hai, e qui hai davvero molto in cambio!
Mi domando, la comprerei? Si, certamente, e mi piace molto di più dopo averne saggiato le qualità.
L’ultimo dato, purtroppo negativo, è rappresentato dal malvagio superbollo, tassa demagogica e cattocomunista che colpisce i cavalli, quelli sprigionati dal nostro V8, una tassa che viene pagata direttamente all’Agenzie delle Entrate con l’apposito, e famigerato, modulo F24.
Fino a quando il ns. mercato dovrà subire questa distorsione economica?



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martedì 18 luglio 2017

Cadillac a Monaco di Baviera.


        Apre a Monaco di Baviera la  "Cadillac House".

           
Per più di un anno la Cadillac House New York ha ospitato l più attuali e più eccitanti dfenomeni nell'arte, nella cultura e nella gastronomia. Ma più che altrove  la galleria rappesenta lo spirito Cadillac: Osare Ampiamente.

E' tutto imperniato sul prendersi dei rischi, la capacità di reinventarsi ed essere pronti per la prossima sfida - tutte qualità che definiscono il marchio Cadillac.
Cadillac ha portatoquesto luogo straordinario da SoHo, a New York, all' Isarforum di Munich.
Qui si possono scoprire e ammirare le più eccitanti mostre d'arte, le tecnologie più avanzate e una gastronomia di livello elevatissimo.
Potrete anche scoprire ciò che guida le scelte alla Cadillac. 


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lunedì 17 luglio 2017

Nuove nomine in Ford Italia


Monica Mecacci è la nuova Chief Press Officer di Ford Italia.



Monica, 43 anni, è mamma di 2 figli. Laureata in Giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Roma ‘La Sapienza’, parla fluentemente l’inglese, il francese e il tedesco. È entrata in Ford nel 1999, maturando diverse esperienze nel Sales, nel Marketing e in Ford Credit. Prima dell’attuale nomina, ha ricoperto il ruolo di Brand Manager Large Cars. Succede ad Andrea Dal Campo che passa al ruolo di Customer Service Division Marketing Manager.

American Auto Italia dà il benvenuto a Monica e le augura buon lavoro!



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