Jeep Grand Cherokee SRT HEMI V8
American Auto Italia ha provato il top di gamma della serie
Jeep Grand Cherokee,
il potentissimo SRT HEMI V8, dotato del davvero portentoso
6.4 L da 470 hp.
Il Vostro giornalista, tester e blogger...
Un SUV con la tenuta di strada di una sportiva…
Per due settimane è stato il fedele compagno di viaggi,
spostamenti in città e gite fuoriporta.
Innanzitutto dobbiamo sottolineare che l’SRT non è un
fuoristrada. Infatti l’altezza dal suolo è molto ridotta rispetto al normale
Grand Cherokee, a dimostrazione della vocazione stradale del modello.
L’ho provato pochi giorni dopo aver eseguito il test della
Ford Mustang GT con il motore V8 da 421 hp, e sono rimasto, come direbbero gli
americani, “puzzled”, confuso…
Si perché quasi incredibilmente sono due veicoli che hanno
prestazioni e rateo di divertimento quasi sovrapponibili.
Intanto parliamo del primo impatto, quello visivo.
Grosso, acquattato come un predatore, rosso-sangue-di-toro,
più basso di un Grand Cherokee, di quelli da fuoristrada, ti guarda con un’aria
di sfida, come dire: provami, sarò la tua bestia da battaglia.
Sali a bordo e vieni accolto dal profumo di nuovo, da
profili cromati e satinati, e da una prima cosa che mi lascia perplesso: il
grandissimo cruscotto è ricoperto di pelle nera, ma questo rivestimento è
attraversato da una cucitura sinusoidale bianca che si riflette sul parabrezza,
e questo riflesso mi accompagnerà per tutta la durata della mia prova. Credo
che si sarebbe davvero potuto evitare. Noto che anche i vari profili cromati,
per esempio sulla consolle del cambio, riflettono il solo a certe angolazioni,
direi davvero evitabile.
L’impianto audio è un Harman-Kardon con diciannove (19!)
altoparlanti e subwoofer. Un gradito ritorno: il cd!
I sedili del tipo Racing, hanno il logo SRT ricamato sullo
schienale e sono estremamente accoglienti, offrono una tenuta notevole anche
nelle manovre di guida veloce. Dotati di infinite regolazioni elettriche nonché
del supporto lombare regolabile.
Giro intorno a questa bellissima bestia e noto i quattro
scarichi lucidi, i piccoli paraspruzzi alle ruote posteriori, gli ormai
immancabili Pirelli P Zero da 295/40ZR20, che garantiscono un’accelerazione
laterale di 0,87 G…
Le pinze freno Brembo posteriori a quattro pistoncini.
Le pinze freno
Brembo, rosse, davanti con sei pistoncini e dietro, con quattro cadauna,
garantiscono una frenata in 51 m da 110 kmh; i bei cerchi in lega in grigio
scurissimo, denominato “Black Vapor Chrome”: non c’è dubbio, anche gli
americani hanno finalmente compreso che per vendere, quantomeno fuori dal loro
mercato nazionale, è necessario far leva sulla qualità.
La qualità che passa attraverso l’adozione di
componentistica di altissimo livello: non si può più accettare di guidare un
bolide da 470 cv con freni da vettura di media cilindrata…
L’avviamento, come ormai su tutti i modelli ad alte
prestazioni, avviene per mezzo di un pulsante rosso posizionato sul cruscotto.
Il volante, riscaldabile, ha i comandi elettrici, sia in
altezza che in profondità, i sedili anche, e sono dotati sia del sistema che li
riscalda, a due posizioni, sia della ventilazione estiva, per raffrddarVi le
terga ed evitare il sudore sulla schiena.
Il cruscotto all'avviamento.
Devo dire che ho apprezzato davvero moltissimo questa
opzione, veramente un “must” da non perdere.
Parliamo dei comandi al volante, radio, ovviamente, telefono
U-Connect e i tasti del “Cruise Control”.
Questo modello è dotato di un impianto radar selezionabile
su tre livelli di allerta che provvede a frenare e rallentare in caso di una
rapida decelerazione del veicolo che precede o della diminuzione della distanza
prefissata.
Sotto la targa, nella grande bocca, il radar.
In pratica se non è una guida autonoma poco ci manca; in
pratica in autostrada o superstrada è possibile azionare il cruise, stabilire
la velocità, selezionare il “Lane Change Control”, sistema che terrà il veicolo
entro le corsie e decidere la distanza da tenere rispetto al veicolo che ci
precede.
L’ho sperimentato una domenica sera di ritorno dal lago, ero
stanco per una giornata al sole, non avevo davvero voglia di guidare, ma…
Usando questo sistema in pratica, senza togliere le mani dal
volante, sono riuscito ad affrontare un traffico intenso ma fluido tenendomi a
circa 90 kmh sulla corsia di destra nella massima sicurezza e senza troppa
fatica o concentrazione, davvero un buon risultato, considerando che il sistema
U-Connect per ora è lontano dal potersi connettere al satellite per consentire
una guida autonoma alla maniera della tesla.
Come dicevamo l’avviamento,
è il primo impatto col
propulsore, premi il pulsante e chiami alla vita
l' Hemi che ti ringrazia con un
ruggito da felino, pronto a scattare…
Ed è quello che il nostro bolide rosso è pronto a fare a
comando.
Il motore è pronto, sia allo spunto, che in ripresa. Pronto?
Ma direi che lancia il corpulento SRT sull’asfalto come se fosse una sportiva.
Il motore è di una generosità sorprendente, devo dire, come
già accennato più su, che mi ha fatto pensare e ripensare alla Mustang GT col
V8, se non sono in diretta concorrenza, con esigenze diverse di trasporto,
famiglia, bambini, bagagli, questo può essere un risvolto della stessa
medaglia.
Non c’è stata una situazione dove mi sia sentito in
imbarazzo, quanto a potenza del motore e potenza frenante, perché se schiacci
il pedale del gas, e qui la voglia viene sempre, devi poterti fermare.
E col Grand Cherokee SRT entrambe le cose vengono molto
bene.
Nel traffico.
Pur con le dimensioni non da utilitaria, ci si
destreggia benissimo per merito anche della posizione di guida elevata, e del
motore prontissimo.
Grande, ma docile.
Nei percorsi veloci
Idem, la risposta del motore è spesso
sorprendente.
Il cambio, gestito elettronicamente, a otto marce, è dotato
di un selettore a manopola che prevede cinque diverse regolazioni, fra le quali
il cosiddetto “launch control” che come simbolo ha il disegno dll’albero di
Natale”, no, non l’abete ma la struttura con tante lampadine che serve per dare
la partenza nelle gare di accelerazione: in questa posizione la trazione è
ottimizzata, il cambio cambia (!!!) al limite dei giri e le Vostre otturazioni
partono per la tangente…davvero entusiamante, lo “staccato” dello scarico a
ogni cambiata da solo è un’esperienza che ricorda le auto da competizione!
Ovviamente la strada sotto di Voi scorre come in un video gioco, ma è la pura
realtà. Da ritiro della patente immediato.
Il cambio
proporziona la trazione, sempre permanente,
secondo le diverse posizioni: 50/50 su Snow (neve) e Tow (traino), 40/60 in Auto (-matico), 35/65
in Sport (ovvio) e 30/70 in Track (pista…)
Le sospensioni dotate di ammortizzatori Bilstein a comando
elettronico sono ampiamente regolabili, e il comportamento dinamico si è
dimostrato al livello di una berlina sportiva teutonica, nonostante il
baricentro piuttosto elevato e la massa notevole.
Pur con tutti i miei tentativi l’SRT non si è mai scomposto
oltre il dovuto e non mi ha mai messo in una situazione imbarazzante, dove
fosse necessario riprenderlo con manovre tipo controsterzo o frenata
punta/tacco.
Il motore
ha la possibilità di essere tagliato a metà…cioè
premendo il tasto “eco” il computer alimenta solo quattro cilindri per volta a
turno, riducendo drasticamente i consumi, in pratica è l’opzione ideale per
i viaggi a velocità costante: la potenza
per i sorpassi è sempre disponibile, infatti schiacciando l’acceleratore si
riattiva la potenza a tutti gli otto cilindri, per poi venire ridotta
l’alimentazione non appena si ritorna alla velocità di crociera.
In due settimane di pestate dure sull’acceleratore la media
si è mantenuta sui 5 km/l, non male visto la potenza, il peso e la voglia di
schiacciare a tavoletta che viene al “driver” impegnato a godersi a fondo l’Hemi…
La presenza del tetto apribile di vetro, denominato “Command
View”, nero, comandato elettricamente e dotato di tenda parasole, su tutta la
lunghezza del padiglione, impreziosiva il nostro SRT.
Il tetto di cristallo nero.
Difficilmente non rimanere drogati dal rombo dell’Hemi che
entra nell’abitacolo a 85 db a bassa velocità ma si posiziona a meno di 70 db
nella guida in autostrada, grazie anche al sistema di annullamento del rumore, mettendosi al livello di ben più care vetture stradali.
Il “Chief” del gruppo FCA, Sergio Marchionne, ha dichiarato
la sua intenzione di mettere in competizione il Grand Cherokee con Range Rover,
Porsche Cayenne e altri SUV di categoria Premium, ma i GC, e in particolare l’SRT
sono in una classe a parte, dove il prezzo, peraltro del 50% minore rispetto
alle corrispondenti versioni sportive della concorrenza, influisce
relativamente: chi compra il Grand Cherokee è attratto dal sogno, dal rombo e
da quell’aria scanzonata, da cow boy ricchi che nessun inglese e nessun tedesco
ti potrà mai dare.
Pertanto, certamente si all’SRT, lamentando l’assurda tassa
che colpisce le vetture che superino i 185 kw, imposta che stravolge il mercato
e lo livella in stile socialista…
Messaggio promozionale: ricambi, accessori e pneumatici per auto USA e jeep da www.americanauto.it
Nessun commento:
Posta un commento