Ho provato la nuova Jeep Wrangler Unlimited SaharaTrail
Rated e non sono rimasto deluso!
Decisamente in linea con le aspettative per il nuovo modello
della Wrangler questa Sahara Unlimited, versione più lussuosa della gamma, è rimasta sola nel suo segmento con la fine
della produzione della Land Rover Defender.
Posso dire che la linea mi sembra in effetti un tributo
all'indimenticabile Land Rover?
Direi proprio di si: finalmente il cofano motore è dritto, proprio come sulla LR parallelo al terreno,
non più inclinato come sul precedente modello che la faceva sembrare con le
sospensioni un po' cotte all'avantreno.
Questo cofano, appunto mi ricorda quello della Land Rover,
con quel bordo che si piega verso il radiatore, proprio come la derivata
inglese.
Ambiente campagnolo: incuriosite anche le giovenche.
Derivata proprio perché la gloriosa Jeep MB venne proprio
usata dai tecnici della Rover per creare un fuoristrada pratico da usare in
campagna.
La fiancata è un altro testimone di questo tributo, con
lamiere piatte la scalfatura che troviamo poco sotto i vetri, sulla linea di
cintura.
Anche il taglio delle porte me la ricorda, ma coi ricordi ci
facciamo ben poco...
Questa nuova versione ha una quantità di opzioni veramente
superba.
La scelta di cerchioni e pneumatici è davvero imponente e va
dalle M+S semi stradali che erano montate sull'esemplare oggetto di questa
prova alle Mud Terrain da 32 ", tutto per rendere la vita agli
appassionati certamente più facile poichè sono già omologate molte misure di cerchioni
e gomme adatte a tutte le situazioni senza dover ricorrere a stratagemmi vari
per averle segnate sulla carta di circolazione.
L'impatto è certamente importante: il frontale dalle sette
barre è finalmente alto, la griglia si presenta decisamente più imponente,
dando un'impressione molto autorevole alla nuova Wrangler, direi un aria molto
maschile, rispetto alla precedente versione che sembrava quasi disegnata per
piacere ad un pubblico meno orientato alle prestazioni.
Entrare in questa nuova Wrangler in realtà è salire, infatti
la Unlimited è dotata delle pedane laterali che corrono lungo tutta la fiancata
e agevolano di molto, insieme alle maniglie interne appositamente posizionate,
l'ascensione all'abitacolo.
Il sedile del posto di guida è dotato degli abituali comandi
per avanzarlo e arretrarlo, alzarlo e azionare il supporto lombare, tutto
splendidamente manuale!
Ma una ragione c'è. ed è ovvia: la nuova Wrangler ha il
pavimento lavabile ed ha una capacità di guado di circa un metro: vi immaginate
che pasticcio all'impianto se i comandi del sedile fossero dotati di motori
elettrici? Io non voglio pensarci...
Gli interni dell'esemplare i prova sono ricoperti in robusto
cuoio beige, e offrono cinque posti e un
bel bagagliaio, al quale si accede aprendo la consueta sponda posteriore che
alloggia anche la ruota di scorta; manca una copertura di serie del vano
bagagli, per tenere i propri oggetti lontano da sguardi rapaci.
Consueta la dotazione dello schermo U-Connect da 8" che
permette di abbinare il telefono via "blue tooth" (quasi sempre...) e
connessioni per Apple e Android, nonché la disponibilità di tre gamme d'onda:
FM, AM e DAB, anche se le emittenti in digitale sono ancora poche.
Da ricordare che il vetro posteriore, sollevabile e guidato
da due pistoni idraulici, va riposizionato al suo posto prima di chiudere la
sponda, pena il suo urto contro il rivestimento di plastica rigida della ruota
di scorta e la sua conseguente e inevitabile rottura.
La visibilità dal posto di guida è eccellente in tutte le direzioni,
un po' di disagio lo danno i montanti del parabrezza, abbattibile, accoppiati
al roll-bar integrale.
Splendido il tetto apribile integrale in tela, azionato
elettricamente, rende l'abitacolo luminoso e permette di apprezzare panorami
montani nel caldo e confort della vettura; forse un rivestimento interno
sarebbe stato gradito.
L'avviamento è come ormai di consueto a pulsante, il motore,
nella ns. prova il 2.2 turbo diesel da 200 hp (!!!), leggermente rumoroso a
freddo al minimo, rumorosità che si attenua quando entra in temperatura.
Questo motore diesel ha una certa esitazione da fermo in
accelerazione, e in ripresa, premendo a
fondo il pedale dell'acceleratore, nonostante la turbina a geometria variabile
l'erogazione di potenza non risulta immediata.
Molto "fashion" è piaciuta anche alla bella Asia Valente, Instagrammer da 800.000 follower!
Questa caratteristica è ovviamente piuttosto evidente
nell'uso stradale, nel fuoristrada risulterà meno fastidiosa, anche se 200 hp
non sono proprio tantissimi per portare in giro 2.160 kg a vuoto: me la
immagino su un passo di montagna con quattro occupanti a bordo, i bagagli e gli
sci: direi che ha vinto il partito delle tasse...
Il cambio, a otto marce, è certamente stato pensato per
tenere il motore sempre nel suo "range" di potenza, cambio identico
anche nella versione a benzina, che perde il V6 3.5 da 285 hp per un inedito
2.0 L Turbo da 270 hp: le tasse, il superbollo...
Su strada la ns. Sahara, la versione più lussuosa e
"stradale" si muove agile e sicura, ricordiamo comunque che è un
"vero" fuoristrada, con un robusto telaio a longheroni su cui poggia
la carrozzeria, e devo dire che l'ho trovata rapida nei cambi di direzione,
insperabilmente, viste le caratteristiche da "off-road".
Ancora la nostra bella Asia Valente che ha apprezzato le notti di milano con la Wrangler.
La versione in prova, come già detto, montava pneumatici
semi-stradali, certamente più diretti nella risposta.
In città si districa ottimamente nel traffico insidioso
delle "sardomobili" (Ehe, chi si ricorda lo slogan?) degli
invidiosetti coi loro volantini, e specialmente agli incroci ben difficilmente
ho incontrato il furbino dello stop saltato, complice l'imponente frontale, la
massa e il colore, un bellissimo grigio canna di fucile metallizzato.
Durette le sospensioni su percorsi cittadini con qualche
buca e il nostro amato pavè.
Provata in un percorso sterrato assorbe molto bene le
asperità, non risulta imbarazzata, ripeto con pneumatici non fuoristrada, anche
in percorsi con sabbia o fango, avendo cura di inserire le quattro motrici e il
riduttore; questo sempre di facile azionamento, un po' più ostico nella manovra
di disinserimento.
Il consumo si è mantenuto su una media di 10 l x 100 km,
tutto sommato accettabile vista dimensione e massa.
Insomma un’ottima vettura, unica nel suo genere e per
questo, forse, non proprio abbordabile, stante la concorrenza a zero:
l'esemplare della prova ha un prezzo di circa € 58.000.
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