martedì 24 luglio 2018

Jeep Cherokee Overland

L'ultimo diesel...



Parafrasando il titolo di un celebre film di Gerard Depardieu, "L'ultima donna", abbiamo avuto il piacere di effettuare un test a lunga distanza con l'ultima versione della Jeep Cherokee in versione Overland, dotata dell'ottimo propulsore diesel 2.2 l dotato di 200 hp. Forse sarà l'ultimo diesel del marchio...

Questa versione è la più lussuosa, dotata di sontuosi interni in pelle beige, i cerchi in lega da 19" e il meraviglioso tetto di vetro totale che permette di sentirsi immersi nella natura pur protetti dall'abitacolo.



Devo dire di avere sempre avuto in scarsa simpatia il motore diesel ma, essendo di natura un bastian contrario, proprio adesso che i signori sindaci di alcune delle più importanti città della nostra variopinta penisola hanno deciso, su basi completamente antiscientifiche, di mettere al bando i veicoli dotati di questo propulsore, ho pensato di spezzare una lancia a favore del propulsore a gasolio.

Il test si è svolto nella tarda primavera, a cavallo fra maggio e giugno, quando il caldo non è ancora soffocante e qualche pioggia inframmezza settimane di sereno.



Il Cherokee modello 2018 è basato sul pianale della Giulietta, curiosamente, ed è dotato di carrozzeria portante e non di telaio a traliccio; la trazione è sempre anteriore e viene selezionata in automatico la ripartizione a quattro ruote motrici nel momento in cui viene ritenuta necessaria dagli appositi sensori.

Un pomello sulla console permette di scegliere fra diverse posizioni: normale, umido, roccia, neve.



La posizione di guida:
elevata, in linea con le aspettative di chi cerca un veicolo di questo tipo, permette un controllo totale della strada, utile alla sicurezza, pur in presenza dell'ormai onnipresente radar che vede i veicoli che precedono ed eventualmente provvede a frenare, un po' bruscamente, il ns. Cherokee.

Il sedile di guida è servoassistito e permette regolazioni quasi infinite, rendendolo adatto ai conducenti di tutte le stature.

Personalmente ho trovato affaticante per le articolazioni delle ginocchia l'angolo che si veniva a creare fra bordo anteriore e pedaliera.

Il cambio.

Un ottimo cambio automatico a otto marce, ovviamente dotato di ridotte, assolutamente liscio quasi da non avvertire i cambi di marcia, contribuisce alla sensazione di comfort totale della ns. Jeep.
Rapido nelle scalate, schiacciando a fondo l'acceleratore, non è mai brusco nei cambi di marcia.



Il motore.

Ultracollaudato il Multijet 2.2 da 200 hp si è sempre mostrato all'altezza delle necessità di un utente medio: io, forse, una trentina di cavalli in più li avrei graditi, proprio per avere un po' di spunto in più nei sorpassi, una certa brillantezza offuscata anche dal peso, e un po' più di brio in salita.
La rumorosità del propulsore è ciò che mi ha più stupito: al minimo facevo fatica a capire che fosse effettivamente un motore a gasolio, e anche nella guida sportiva, tirando le marce, è stato abbastanza difficile percepire quella rumorosità tipica di questi propulsori.
Rumorosità che non filtrava nell'abitacolo anche, e certamente, per effetto del notevole lavoro di isonorizzazione dell'abitacolo e di ottime caratteristiche intrinseche alla progettazione di questa (sfortunata?) serie di propulsori, che potrebbero non trovare più posto sotto i cofani delle auto del gruppo FCA. Devo anche aggiungere che non fuma e non puzza, cosa che forse facevano motori più anziani ma questo èciò che ha scatenato le isteriche urla di ambientalisti e dei politici di turno, affamati di rielezione.

I freni 

a disco davanti e dietro (ovvio ma non troppo) pur guidando sempre un po' allegro non hanno mostrato segni di cedimento, affaticamento e neanche la frenata si è "allungata" anche dopo lunghi percorsi in discesa, dove ci si deve far aiutare dal cambio e dall'effetto frenante del motore.
Abs e radar aiutano certamente ma l'uomo deve essere al centro della guida: sostengo che abdicare alla guida semi automatizzata non porterà vantaggi all'umanità automobilistica, ma anzi anestetizzerà totalmente quei guidatori già poco inclini alla guida (lo so, è una contraddizione in termini ma va così.) e toglierà il gusto della guida a chi ama guidare.

In strada.

Mercè il pianale piuttosto rigido della Giulietta, questo Cherokee molto nostrano, pur un po' sottopotenziato, può dare delle discrete sensazioni se guidato allegramente su strada.

la posizione di guida, lo abbiamo già detto, permette un ottimo controllo della strada, la possibilià di adattare le sospensioni al proprio gusto, unito a un baricentro non eccessivamente alto garantisce anche una certa possibilità di divertimento sull'asfalto.

In fuoristrada.

E' sempre più difficile praticare la nobile arte della guida in campagna, a causa di divieti stupidi e controproducenti emanati dalle solito giunte buoniste/ecologiste/strapazziste (di gonadi maschili),
ma un paio di percorsi me li sono permessi lo stesso.
Devo però dire che, come temevo e a causa della telaistica nata per una vettura stradale, l'altezza dal suolo non permette grande motricità: l'ho provato sulle sponde di un fiume e la pietre levigate trovate sul percorso hanno messo a dura prova il pianale, tant'è che decidevo di lasciare velocemente quel percorso insidioso anche per evitare danni agli organi di trasmissione e allo scarico, e fastidiose discussioni con gli amici del gruppo FCA...



Nel fango e in percorsi sabbiosi, ove non sia necessaria una luce dal suolo particolarmente elevata, il Cherokee si disimpegna con grandissimo onore. Immagino che nella neve, quando non così alta da toccare il pianale, sia a suo agio.



La linea.



Una scuola di design statunitense degli anni passati aveva prediletto linee sinuose, direi quasi zoomorfe come nel caso del Cherokee in test: ricorda davvero tanto uno squalo sia nella fiancata sia nel frontale: una linea decisamente personale, che può non piacere, ma che deve essere piaciuta, invece, moltissimo. Ricordiamo infatti che negli a anni passati al linea di produzione, che era condivisa con la Dodge Dart, modello destinato al mercato usa con il medesimo pianale, venne in toto dedicata al Cherokee squaletto per far fronte a una domanda inaspettata.

Comprarlo?
Costava quasi € 50.000, ora si può essere proprietari di un Cherokee 2018 nuovo con cifre che vanno dai poco meno di trentamila a meno di quaranta.
Devo dire di essermi trovato davvero molto bene, sebbene non sia un veicolo aggressivo come a me piace, ma non siamo tutti uguali. In realtà l'ho considerato un partner molto capace, un amico fidato a cui confidare desideri e passioni, quasi un compagno di vita che mi ha supportato nei miei viaggi e nelle mie scorribande. Lasciarlo, in fondo, è stato come perdere un fedele alleato.
Ultima considerazione: il nuovo Cherokee avrà una linea decisamente più mascolina, meno sinuosa e più vicina a quella del Gran Cherokee, ma non è ancora sicuro se avrà un motore diesel: l'ex a.d. sergio Machionne lo aveva escluso ma in Europa, seppur in calo, il diesel vale almeno il 40% del mercato, perdere questa quota rischia di essere un suicidio. Inoltre il prezzo potrebbe sfiorare i € 50.000. Staremo a vedere.

Pubblicità: ricambi, accessori, pneumatici e assicurazioni per auto USA e Jeep da www.americanauto.it

lunedì 23 luglio 2018

FCA annuncia nuove nomine

Fiat Chrysler Automobiles annuncia che Alfredo Altavilla lascerà il Gruppo per perseguire altri interessi professionali. 



FCA annuncia che Alfredo Altavilla lascerà il Gruppo per perseguire altri interessi professionali. L’azienda, nel ringraziarlo per il contributo prestato, gli formula i migliori auguri per il proseguimento della sua carriera. FCA annuncia, inoltre, i seguenti cambiamenti, con effetto immediato. L’Amministratore Delegato, Mike Manley, assume ad interim la carica di Chief Operating Officer della region EMEA. Alfredo Altavilla lavorerà con Mike Manley fino alla fine di agosto per assicurare il proprio supporto durante la transizione. Le attività di Business Development a livello globale saranno riorganizzate a riporto di Richard Palmer, Chief Financial Officer del Gruppo e Responsabile Systems and Castings.

Londra, 23 luglio 2018


Pubblicità: ricambi, accessori, pneumatici e assicurazioni per auto USA e Jeep sono da www.americanauto.it

Mike Manley sostituisce Sergio Marchionne

Comunicazione FCA  in riferimento alle condizioni di salute di Sergio Marchionne.

                                                   Foto thetimes.co.uk



Fiat Chrysler Automobiles N.V. (“FCA”) (NYSE: FCAU / MTA: FCA) comunica con profonda tristezza che in settimana sono sopraggiunte complicazioni inattese durante la convalescenza post-operatoria del Dr. Marchionne, aggravatesi ulteriormente nelle ultime ore. Per questi motivi il Dr. Marchionne non potrà riprendere la sua attività lavorativa. Il Consiglio di Amministrazione di Fiat Chrysler Automobiles, riunitosi in data odierna, ha espresso innanzitutto la sua vicinanza a Sergio Marchionne e alla sua famiglia sottolineando lo straordinario contributo umano e professionale che ha dato alla Società in questi anni. Il Consiglio ha deciso di accelerare il processo di transizione per la carica di CEO in atto ormai da mesi e ha nominato Mike Manley Amministratore Delegato. Il Consiglio proporrà quindi alla prossima Assemblea degli Azionisti, che sarà convocata nei prossimi giorni, che Manley sia eletto nel Consiglio in qualità di amministratore esecutivo della Società. Nel frattempo, al fine di garantire pieni poteri e continuità all’operatività aziendale, Manley ha ricevuto dal Consiglio stesso le deleghe ad operare immediatamente come CEO. Manley assumerà anche la responsabilità dell’Area Nafta. Manley e la squadra di management lavoreranno alla realizzazione del piano di sviluppo 2018- 2022 presentato a Balocco il 1 giugno scorso, che assicurerà a Fiat Chrysler Automobiles un futuro sempre più forte e indipendente.

Londra, 21 luglio 2018

Pubblicità: ricambi, accessori, pneumatici e assicurazioni per auto USA e Jeep da www.americanauto.it

domenica 22 luglio 2018

Sergio Marchionne lascia FCA.


               Dichiarazione di John Elkann.


                                                   Foto: tg24.sky.it

Sono profondamente addolorato per le condizioni di Sergio. Si tratta di una situazione impensabile fino a poche ore fa, che lascia a tutti quanti un senso di ingiustizia. Il mio primo pensiero va a Sergio e alla sua famiglia. Quello che mi ha colpito di Sergio fin dall’inizio, quando ci incontrammo per parlare della possibilità che venisse a lavorare per il Gruppo, più ancora delle sue capacità manageriali e di una intelligenza fuori dal comune, furono le sue qualità umane, la sua generosità e il suo modo di capire le persone. Negli ultimi 14 anni, abbiamo vissuto insieme successi e difficoltà, crisi interne ed esterne, ma anche momenti unici e irripetibili, sia dal punto di vista personale che professionale. Per tanti Sergio è stato un leader illuminato, un punto di riferimento ineguagliabile. Per me è stato una persona con cui confrontarsi e di cui fidarsi, un mentore e soprattutto un amico. Ci ha insegnato a pensare diversamente e ad avere il coraggio di cambiare, spesso anche in modo non convenzionale, agendo sempre con senso di responsabilità per le aziende e per le persone che ci lavorano. Ci ha insegnato che l’unica domanda che vale davvero la pena farsi, alla fine di ogni giornata, è se siamo stati in grado di cambiare qualcosa in meglio, se siamo stati capaci di fare una differenza. E Sergio ha sempre fatto la differenza, dovunque si sia trovato a lavorare e nella vita di così tante persone. Oggi, quella differenza continua a farla la cultura che ha introdotto in tutte le aziende che ha gestito e ne è diventata parte integrante. Le transizioni che abbiamo appena annunciato, anche se dal punto di vista personale non saranno prive di dolore, ci permettono di garantire alle nostre aziende la massima continuità possibile e preservarne la cultura. Per me è stato un privilegio poter avere Sergio al mio fianco per tutti questi anni. Chiedo a tutti di comprendere l’attuale situazione, rispettando la privacy di Sergio e delle persone che gli sono più vicine.

Pubblicità: ricambi,assicurazioni, pneumatici e accessori per vetture USA e Jeep da www.americanauto.it