venerdì 10 agosto 2018

HD Heritage.

Harley Davidson Heritage.


                                                    Effetto "vintage" per la Harley Davidson Heritage

Ve lo sareste aspettato? Una moto. La prima di una seria di cavalcature americane;
e ho pensato bene di cominciare da un'ammiraglia.  La Heritage ha un nuovo telaio, nuove sospensioni, freni e molto altro.



Impatto
La prima cosa che mi ha colpito, ed entusiamato, da appassionato di muscle cars è stato il colore: Verdoro Green, un verde impreziosito con pagliuzze d'oro, il colore della Pontiac GTO del 1968!
Il manubrio, nero, alto, quasi un "ape hanger" mi aveva lasciato unpo' in ansia, tipo "non si guiderà forse come certi chopper improbabili...?" Invece no, tutto sotto controllo.
Il parabrezza si mette e si toglie in si e no due minuti primi, merito dell'azzeccata geometria dei quattro attacchi in gomma e delle forchette (?!) che si inseriscono alla perfezione nei gommini previsti. Le due borse nere in vinile, semirigide, sono abbondantemente borchiate, non so quanto il coperchio tenga sotto la pioggia, ma questo non lo posso sapere, non ho incontrato temporali.
La sella è molto larga, tanto che un paio di volte mi ha fatto venire dei crampi alle anche. L'età, no, dai, solo troppo ampia...




Posizione di guida

Decisamente molto affossata, come dicevo costringe a tenere le gambe piuttosto aperte e allungate, dopo un po', però si impara a tenere i piedi più indietro sulle ampie pedane per poter ottenere una posizione più in linea con l'ergonomia umana. O meglio, i dettami classici del motociclismo sostengono che spalle, bacino e talloni debbano rimanere nello stesso asse per mantenere un controllo ottimale della moto e permettere una posizione del corpo ottimale. Sulle HD in media possiamo scordarcelo, su questa Heritage quasi ci sono riuscito. Fosse mia monterei le pedane più indietro.


Motore

Il nuovo Milwaukee Eight da 114 " ovvero 1.868 cc.  per 155 Nm di coppia. Nonostante la casa non dichiari la potenza effettiva mi piace dire, come si usava per le Rolls Royce parecchi anni or sono, che è sufficiente.
Direi anzi che il propulsore ha un allungo che porterebbe ben oltre quelle che sono le aspettative dell'harleista tradizionale. Grandissimo respiro, non manca mai, supportato da un cambio molto "robusto" che non tradisce la sua origine americana e accompagna  le cambiate con un classico "clunk" quasi beneaugurante. Il folle è li, ma lo si trova un po' a fatica, al semaforo il tempo fra il rosso e il verde lo impegnavo nella sua vana ricerca, quando lo trovavo era già il momento di ripartire. Forse la moto era troppo nuova, circa duemila km, forse dopo il rodaggio le cose andranno meglio.






Freni
Sorpresa! Mi aspettavo la solita distratta attenzione degli ingegneri rustico/agricoli di Milwaukee a quei quasi futili accessori che la legge impone per rallentare le moto, cioè quanto nel passato offriva la casa...
Invece no, ci sono eccome! Presenti, con notevole potenza frenante non stancano e non si stancano, rallentano e bloccano la motona (una volta i giornalisti le chiamavano motopesanti...) senza trasmettere nessuna angoscia al motociclista. hanno l'ABS, che apparentemente, non interviene mai.
Comunque davvero ottimi.






Tenuta di strada
Insospettabile, merito del nuovo telaio più rigido, dell'ammortizzatore centrale posteriore regolabile e delle forcelle derivate dalle competizioni. Mi aspettavo il solito patatone molle e tranquillo, e invece no. Quasi quasi ci facevo delle pieghe, insomma, senza esagerare, ci si può anche divertire su strade tortuose, con curve anche a raggio stretto. Sui curvoni autostradali la moto (sorpresa!) non si scompone, e permette ritmi di tutto rispetto a velocità elevate. Il parabrezza di serie è un po' bassino e manda il flusso d'aria direttamente sul volto, uno più alto si può ordinare, ovvio.
La moto ha di serie il cruise control, che si aziona con un pulsante multifunzione sul comando sinistro.





Maneggevolezza

Usata in città mi aspettavo di dover aderire al solito clichet HD della moto pesante come un macigno e direzionabile come il proverbiale cancello. e anche qui ho dovuto ricredermi: posto che le due borse sono piuttosto abbondanti e costringono a tenersi lontani dalle auto, si riesce nell'ardua impresa di destreggiarsi nel traffico con un certo agio, molto più agevolmente di quanto mi aspettassi.
Certo è un'impresa che richiede una certa abitudine e anche una muscolatura allenata: ecco, non è una moto che consiglierei alle ragazze. Anche da fermo le manovre richiedono una certa pianificazione, però non è difficile da spostare stando seduti a bordo, favoriti dalla ridotta altezza da terra della sella.
Se la dovete spostare spingendola non da seduti lasciate sempre il cavalletto aperto, in maniera da evitare che vi caschi.




Pneumatici
Un capitolo a parte meritano gli pneumatici: marchiati Harley Davidson sono prodotti dalla Dunlop.
Bello grasso l'anteriore, una strizzatina d'occhio ai bobber, corposo il posteriore, contribuiscono alla stabilità sia in autostrada, sia nel misto. In città forse l'anteriore così largo toglie qualche punto alla maneggevolezza, ma ce ne faremo una ragione.






Capacità di carico

Il punto forte delle grosse H-D è sempre stata la possibilità di caricare bagagli e passeggero e partire per lunghe distanze. Con la Heritage è certamente così. Le due borse non sono particolarmente capienti, ma sopra le valigie laterali si possono caricare  altre due morbide e la moto è dotata di serie di sissy bar unito al portapacchi, peraltro facilmente smontabile, visto che viene assicurato al telaio tramite un aggancio a molla. Certo che in due si perde molto della maneggevolezza di cui parlavo.
Siete certi che alla fidanzata o moglie non piaccia una Sportster?




Impianto luci

Merita davvero citare il nuovo impianto a led: potente e di grande profondità il proiettore, viene coadiuvato dai due fari laterali, anch'essi a led, che creano una barra di luce che permette di illuminare anche i due lati della strada, offrendo così un maggior coefficiente di sicurezza al motociclista.

Accessorii e tecnologia.




Oltre al già citato cruise control è da notare che si vede finalmente un trasferimento di tecnologia e di "autonica" neologismo da me creato sulla falsariga dell "avionica", cioè l'elettronica applicata agli aerei. In pratica, e finalmente, anche gli ingegneri di Milwaukee hanno capito che una moto deve essere affidabile come un'automobile, anzi possibilmente ancora di più, visto che tutte le sue componenti sono alla mercè degli elementi, del proprietario incauto e dei vandalismi.
Pertanto oltre al necessario ABS, che su una moto così pesante è davvero necessario, troviamo nel tradizionale cruscotto posizionato sul serbatoio tutte le spie che ormai non possono più mancare su un'auto, e figuriamoci su una moto di questa classe. La spia dell'ABS, per prima, quella dell'insufficiente pressione olio, luci, indicatori più un'altra quantità, parimenti utili. L'iniezione elettronica ha reso questi motori trattabili, di sicuro avvio, a caldo e a freddo, l'OBD (On Board Computer) le ha rese estremamente sicure, raccogliendo tutte le informazioni necessarie alla guida e al perfetto funzionamento della moto. Un tasto posizionato sul comando sinistro permette di far comparire a rotazione alla base del contachilometri le informazioni relative all'autonomia, all'ora, ai giri del motore, il totalizzatore, il parziale e altro ancora.





Abbigliamento.

Per questa prova ho voluto avere del materiale approvato dalla casa. Il bel casco Arai, in tinta con la moto, molto confortevole e non particolarmente pesante, un paio di guanti estivi e un bel giubbotto in cuoio dotato di feritoie per l'aria e con la possibilità di trasformarsi in un fedele alleato per l'inverno, tramite un'imbottitura apposita, fornito di protezioni omologate, in materiale plastico.



- casco: 98284-16EM - tg M - Helmet 3/4, Freeway, Olive/White

- guanti: 98362-17EM - tg L - Bar & Shield logo, leather/mesh

- giacca: 98127-17EM - tg L - Enthusiast leather jacket


Condotta di guida.

Non azzardateVi a cavalcare una di queste moto senza indossare dei pantaloni lunghi, con i bermuda, a gambe nude, il risultato è veramente caliente...


Un sentito ringraziamento a Bob Lonardi, responsabile stampa HD Italia e a Stefano Guzzetti di Harley Davidson Legnano che gestisce il parco moto destinate ai giornalisti.

Le nostre prove si fermano per alcune settimane, riprenderanno a settembre!

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giovedì 9 agosto 2018

10.000.000 di Mustang.




Ford Mustang: un’icona da 10.000.000 di esemplari!










Colonia, Germania, 9 agosto 2018 – L’Ovale Blu celebra la produzione del 10milionesimo esemplare dell’iconica Ford Mustang, da 50 anni l’auto sportiva più venduta negli Stati Uniti, e, per il terzo anno consecutivo, incoronata come la vettura sportiva più venduta al mondo.




L’esemplare numero 10.000.000, costruita presso il Flat Rock Assembly Plant di Ford, in Michigan è una Ford Mustang GT convertible Wimbledon White equipaggiata con motore V8 da 450 CV e cambio manuale a sei rapporti, così come la prima Mustang di produzione (VIN 001), del 1964, dello stesso colore e modello, ma equipaggiata con motore V8 da 164CV e trasmissione manuale a tre rapporti.




 Mustang è il cuore e l’anima di questa azienda, oltre a essere una delle auto più amate al mondo”, ha dichiarato Jim Farley, President of Global Markets, Ford Motor Company. “ Quando vedo una Mustang sfrecciare per le strade di Detroit, Londra o Pechino, provo la stessa emozione di quando acquistai la mia prima auto: una Mustang del 1966 che mi ha accompagnato ovunque per tutta la mia adolescenza. Mustang è un simbolo universale di buon umore”.




Le celebrazioni, oltre al Flat Rock Assembly Plant, coinvolgeranno anche l’Headquarter di Ford a Dearborn, con la presenza di tre aerei da combattimento P-51 Mustang della seconda guerra mondiale e la parata di esemplari della hero car realizzati nei cinque decenni da Dearborn al Flat Rock, dove la Mustang è attualmente prodotta.



Durante i suoi 54 anni di produzione, la Mustang è stata costruita anche a San Jose, in California, a Metuchen, nel New Jersey, e, inizialmente, a Dearborn, in Michigan.




L’auto sportiva più venduta al mondo


L’iconica Mustang, da 50 anni è l’auto sportiva più venduta negli Stati Uniti, secondo i dati elaborati per Ford da IHS Markit sulle immatricolazioni nel segmento delle coupè sportive nel periodo compreso dal 1966 al 2018.




In Europa, dal lancio avvenuto nel 2015, Ford ha venduto oltre 38.000 esemplari di Mustang.




L’anno scorso, la hero car dell’Ovale Blu, ha superato la Porsche 911 in 13 mercati europei, tra cui il Regno Unito e la Spagna, mentre i primi cinque mercati europei per le vendite di Mustang nel 2017 sono stati Germania, Regno Unito, Francia, Belgio e Svezia.




Più hero che mai


Nel secondo semestre di quest’anno, l’Ovale Blu ha introdotto anche in Europa, la nuova Mustang, caratterizzata da un aspetto più elegante e sportivo, con interni arricchiti dall’uso di materiali soft-touch e da un quadro strumenti LCD da 12’’.




I motori aggiornati includono il V8 5.0 da 450 CV e la nuova trasmissione automatica da 10 rapporti capace di un’accelerazione da 0-100 km/h in soli 4,3’’. La trasmissione manuale a sei rapporti è equipaggiata dalla tecnologia rev-matching di Ford, che utilizza il sistema di controllo elettronico del motore per sincronizzare l’acceleratore, mentre il guidatore scala la marcia verso il basso, facendo corrispondere la velocità di rotazione del motore a quella del rapporto selezionato, per cambi di marcia fluidi e precisi.




Il divertimento alla guida della nuova Mustang è garantito dalla presenza dei nuovi ammortizzatori MagneRide e dalle funzioni Drive Modes, che ora includono anche la modalità personalizzabile My Mode. La nuova tecnologia di regolazione del sound dello scarico (Active Valve Performance Exhaust ) offre l’innovativa modalità Good Neighbour, per una guida più silenziosa durante alcune fasce orarie.




Le tecnologie di assistenza alla guida, disponibili a bordo della nuova Mustang, che migliorano i momenti trascorsi al volante infondendo una maggiore tranquillità, annoverano il dispositivo di frenata automatica d’emergenza con assistenza pre-collisione e riconoscimento dei pedoni (Pre-Collision Assist with Pedestrian Detection ) e il mantenimento della corsia di marcia ( Lane Keeping Aid).




L’iconica hero car è disponibile anche nell’esclusiva versione BULLITT Limited Edition , che rende omaggio alla leggendaria Mustang GT fastback protagonista, insieme a Steve McQueen, dell’omonimo film del 1968 della Warner Bros. Per l’Italia, ordinabile in soli 68 esclusivi esemplari, nella tonalità Dark Highland Green , equipaggiati con un motore 5.0 V8 potenziato, in grado di “sprigionare” 459 CV e 529 Nm di coppia, abbinato esclusivamente alla trasmissione manuale.




La Mustang, che è oggi alla sua sesta generazione, si conferma leader non solo nelle vendite ma arriva per prima anche nei cuori degli appassionati: la sua pagina Facebook, infatti, detiene il primato per il numero di like rispetto a qualsiasi altro modello.  

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lunedì 6 agosto 2018

Grand Cherokee Upland

Arriva negli showroom Jeep la nuova Grand Cherokee Upland.


Riceviamo il comunicato di Jeep e facciamo alcune considerazioni imprescindibili.

La vera novità è che, finalmente, tutta la gamma dei motori è disponibile in Italia: cinque motorizzazioni, tutte con cambio automatico a 8 marce: il 3,0 litri V6 a iniezione diretta elettronica Common Rail (Diesel, n.d.r.) dotato di tecnologia Multijet II (potenze da 190 CV e 250 CV) e i propulsori benzina V6 Pentastar da 3,6 litri con 286 CV, V8 da 5,7 litri con 352 CV (disponibili solo su Summit), V8 HEMI da 6,4 litri con 468 CV (esclusivo della SRT) e V8 HEMI da 6,2 litri Supercharged con 710 CV (esclusivo della Trackhawk)

Diciamo davvero un bel passo avanti che sprovincializza il nostro mercato. Forse il cambio di governo fa intravvedere l'abolizione dello stupidissimo superbollo, introdotto dal governo Berlusconi, inasprito dall'eterodiretto Monti, mantenuto dal curioso Renzi. Speriamo in bene.

Ecco il c.s.:

La nuova Grand Cherokee Upland fa il suo esordio nelle concessionarie Jeep dove sarà possibile ammirarla da vicino ma anche provarla su strada con un test drive emozionante. Caratterizzata da un aspetto più aggressivo e da una completa dotazione di serie, la novità si posiziona tra le versioni Laredo e Limited.
La gamma Grand Cherokee parte da un prezzo di 57.200 euro.

All'esterno, la Grand Cherokee Upland si contraddistingue per alcuni esclusivi elementi scuri che ne accentano il look e la rendono ancora più aggressiva, quali le finiture nero lucido, i cristalli posteriori oscurati e i possenti cerchi in lega da 20'' in tinta Gloss Black. La stessa sportività si ritrova all'interno, dove l'ambiente scuro viene impreziosito da una ricchissima dotazione di serie che include l'innovativo Uconnect da 8,4'' dotato di navigatore, predisposizione Apple CarPlay e compatibilità Android Auto; il sistema di ausilio al parcheggio anteriore e posteriore (Parksense); e i sedili anteriori regolabili in 8 posizioni a comando elettrico. Completano l'equipaggiamento di serie i fendinebbia a Led, il climatizzatore automatico bi-zona e i proiettori anteriori Bi-Xeno con luci diurne (DRL) a Led, il sensore pioggia e fari, lo specchietto retrovisore interno elettro-cromico, cruise control, sistema Keyless e specchietti esterni ripiegabili elettricamente.

La Grand Cherokee Upland è disponibile con il motore 3,0 litri V6 a iniezione diretta elettronica Common Rail dotato di tecnologia Multijet II (potenza da  250 CV)in abbinamento al cambio automatico a 8 marce con palette al volante. La leggendaria capacità 4x4 Jeep è garantita dal sistema di trazione integrale permanente Quadra-Trac II con marce ridotte (4WD Low) che si avvale del controllo della trazione BTCS (Brake Traction Control System) sull'asse anteriore e su quello posteriore per garantire capacità fuoristradistiche di assoluto riferimento. Inoltre, la nuova versione si avvale del sistema di controllo della trazione Selec-Terrain che consente al conducente di selezionare la modalità su strada o fuoristrada per ottenere sempre le migliori prestazioni.

Con la nuova Grand Cherokee Upland si amplia quindi la gamma di un modello straordinario che nel 1992 ha dato vita alla categoria dei SUV premium e, grazie alle sue continue novità tecnologiche ed estetiche, lo ha reso sempre più interessante agli occhi di un pubblico eterogeneo per gusti, nazionalità ed esigenze.
Oggi il cliente di Jeep Grand Cherokee può scegliere tra dieci allestimenti - Laredo, Upland, Limited, Night Eagle, Trailhawk, Overland, S, Summit, SRT e Trackhawk. - e cinque motorizzazioni, tutte con cambio automatico a 8 marce: il 3,0 litri V6 a iniezione diretta elettronica Common Rail (Diesel, n.d.r.) dotato di tecnologia Multijet II (potenze da 190 CV e 250 CV) e i propulsori benzina V6 Pentastar da 3,6 litri con 286 CV, V8 da 5,7 litri con 352 CV (disponibili solo su Summit), V8 HEMI da 6,4 litri con 468 CV (esclusivo della SRT) e V8 HEMI da 6,2 litri Supercharged con 710 CV (esclusivo della Trackhawk). 

Torino, 3 agosto 2018

Pubblicità: ricambi, accessori, assicurazioni e pneumatici per Jeep e auto USA da www.americanauto.it