Tesla X, il SUV che non c’era.
Antico e nuovo a confronto
Elon Musk, il fondatore della casa automobilistica americana
che si dedica esclusivamente alle vetture elettriche è certamente un sognatore.
Forse è anche un genio, certo è che le vetture ideate e prodottedalla Tesla fanno
discutere.
Sulle pagine di American Auto Italia è già stato ospitato un
dibattito acceso fra i sostenitori della scelta “tutto elettrico” e i suoi
detrattori. Entrambe le posizioni sono condivisibili.
Il mercato, però, e gli acquirenti, hanno l’ultima parola. È
molto recente il lancio della Model 3, una berlina di classe media, di prezzo
contenuto, che offre un’autonomia di 250/300 km, staremo a vedere.
In questa prova ho avuto la possibilità di utilizzare un SUV
della casa americana, anzi, il SUV elettrico, unico al mondo.
Il frontale con la piccola apertura.
Come sempre prendo contatto con le vetture Tesla
nell’autorimessa sottostante la Piazza Gae Aulenti ove è sito lo “store” di
Milano, dove mi appare uno stuolo di Tesla attaccate al “power wall”, in
ricarica e pronte per l’uso.
Il Model X che avrò in “test” è grigio scuro metallizzato con interni, un po’
scioccanti, in pelle bianca.
Il retro è molto simile a quello della berlina S
L’impatto è decisamente notevole, un “vetturone” imponente,
basato sul pianale della Model S, ma dotato di un altezza dal suolo maggiore e
diciamo subito che ho chiesto subito se avesse della capacità pari a un
fuoristrada, o SUV, della stessa classe…
La risposta è no. O meglio, ni, forse: considerando che di
tutti i SUV venduti forse i percorsi in fuoristrada potranno essere si e no il
5 % non mi stupisco. La realtà è che le sospensioni sono regolabili in altezza,
la trazione, ricordiamo, è integrale, e pertanto queste due sane
caratteristiche ne fanno comunque un veicolo in grado di affrontare in
sicurezza uno sterrato e certamente di trarsi d’impaccio in caso di nevicate
ove ci si trovi a dover affrontare strade innevate non ancora battute.
Dato fiato ai miei pensieri mi siedo al volante, ampiamente
regolabile e dotato dei comandi usuali.
Il sedile è dotato di uno schienale altissimo e ha
regolazioni, ovviamente elettriche, in tutte le direzioni.
Il sedile è rigido ma comodo, forse me lo sarei aspettato
più soffice, in linea con alre realizzazioni statunitensi del segmento.
Il cruscotto è ampio
e sintetico ovviamente manca il contagiri, è presente il consueto display al
centro, sopra la consolle, che fornisce qualunque possibile informazione sulla
vettura, sulla navigazione, consente di collegarsi ad internet, alla radio,
sulle posizioni di sedili e sospensioni, una grande massa di informazioni che
devono essere ben selezionate in partenza: è necessario sedersi a bordo e
dedicare almeno un paio di ore alla consultazione del computer, ciò
per evitare di essere distratti alla guida mentre si ricercano informazioni e
per ottenere il meglio dalla strumentazione.
La porta del lato guida al mio arrivo si apre da sola ma
colpisce lo spigolo della colonna, una cosa piuttosto curiosa e che mi dimostra
che il sensore non è proprio precisissimo; per fortuna nessun danno, la vernice
è robusta a il pannello di alluminio è sufficientemente elastico da assorbire
l’urto senza deformarsi.
Le porte posteriori sono ad “ala di falco” e si aprono verso
l’alto ma si piegano verso il corpo vettura in modo da occupare meno superficie
possibile, nel passato hanno dato luogo a qualche problema nella chiusura,
risolti dopo alcuni richiami e modifiche da parte del fornitore esterno.
Mi siedo e regolo il volante con i numerosi pulsanti a
disposizione.
Mi metto in marcia, ovviamente cullato da un silenzio
irreale che lascerà stupiti o perplessi nei primi istanti, sembra impossibile,
ma non filtra nessun rumore di meccanica.
Le dimensioni della
Model X certo sono abbondanti: Lunghezza 5004 mm, Larghezza 2083 mm,
Altezza 1626 mm, Passo 3061 mm, ma con una certa abitudine, complice anche il
modo estremamente “soave” di guida in breve passano quasi inosservate al
conducente attento e abituato.
Il peso è inevitabilmente elevato, 2468 kg, le batterie sono
estremamente pesanti, ma sono installate sotto il pianale, e contribuiscono a
mantenere il baricentro piuttosto vicino al terreno, a dispetto di un altezza
non proprio contenuta, questa non è una berlina, ma un SUV dalla linea
estremamente slanciata.
Con il nuovo aggiornamento di software l’accelerazione da 0 a 100 kmh per il Model X da 100 Kwh, che abbiamo provato, passa da 5,0 secondi
a 4,0 s. avvicinandosi al modello Performance non più in catalogo.
Questa notizia mi permette di parlare degli aggiornamenti
automatici “on-line”: le vetture Tesla sono sempre collegate on-line e fra di
esse. Il che significa che, pur nel rispetto dei codici di “privacy”, il
computer di bordo segnala anomalie, guasti, ingorghi di traffico, interruzioni
stradali ecc.
Ma cosa ancora più sorprendente riceve aggiornamenti dalla
casa madre in base alle esperienze dei test ufficiali e degli stessi
conducenti.
Nell’ultimo aggiornamento sono state introdotte delle
migliorie di gestione nello sfruttamento delle batterie e dell’erogazione della
potenza, che hanno dato luogo ad un miglioramento delle prestazioni. Tutto
compreso nel prezzo, certo un po’ salato, che lasceremo per ultimo.
La versione che American Auto Italia ha provato era ancor
quella con i sedili non asportabili, mentre la nuova versione ha i sedili della
seconda fila asportabili e quelli della terza pieghevoli in avanti, ottenendo un vano di carico davvero
cavernoso.
Davvero cavernoso l'interno, ora, finalmente, con i sedili asportabili.
Il coperchio sul fondo del vano bagagli è un po' modesto e non è incernierato, quasi fosse stato aggiunto in seguito.
Torniamo alla guida: vettura ampia, silenziosa, mette quasi
in soggezione per le sue doti, come l’accelerazione e la velocità massima,
autolimitata a 250 kmh.
Dopo la mole della vettura, che va ben digerita, la seconda cosa
che mi colpisce è la superficie vetrata sopra i due sedili anteriori, la
prosecuzione del parabrezza verso il tetto. In cristallo oscurato dà senz’altro
grande luminosità all’abitacolo, ma nelle giornate di sole rende la guida
davvero un calvario.
A parziale sollievo la casa fornisce di serie un telo
traforato asportabile, disegnato secondo la sagoma del tetto trasparente, che
offre un sollievo parziale ai raggi del sole. Parziale, dicevo, perché
traforato, e dai fori i raggi del sole comunque colpiscono gli occhi: c’è da
chiedersi il perché di questa soluzione un po’ “cheap” al posto di una vera e
propria tendina elettrica che avrebbe con certezza eliminato il problema.
Dopo un percorso urbano dove le doti di comfort e silenzio
assoluto, unitamente alla potenza immediatamente disponibile, non disgiunte
dalla potenza frenante degna delle prestazioni da supercar, mi traggono d’impaccio
nel traffico, imbocco una delle superstrade che portano fuori Milano, verso la
campagna, e prendo confidenza con l’Autopilota Tesla che, differentemente da
quello della Model S che ho provato a febbraio, è un po’ meno “auto”. In
pratica quello della “S” permette una guida quasi autonoma, questo, invece,
obbliga a maggiore attenzione perché tiene la vettura in corsia, mantiene la
distanza dal veicolo che precede, frena in caso di possibile collisione ma…non
legge i cartelli stradali, non dà la precedenza nelle rotonde e non frena agli
stop.
Insomma è come se fosse stata fatta la scelta di una
riduzione delle prestazioni della guida autonoma a favore di una maggiore
consapevolezza del conducente.
Certo che, fra silenzio quasi totale, guida assistita,
comfort da vettura extralusso, la guida delle Tesla è davvero rilassante.
Aggiungiamo la velocità elevata, la tenuta di strada inaspettata, dovuta sia al
già citato baricentro basso, sia alle sospensioni pneumatiche a gestione
elettronica, doti che la rendono una “grand routiére” senza pari, posto che si
superi l’angoscia del “pieno”. E si, perché del benzinaio potrete dimenticarvi.
L’autonomia di questo modello è, all’incirca, 500 km. Non arrivo a Roma, mi ha
detto qualcuno. Vero, con le Tesla è necessario pianificare il viaggio, e
tenere sempre le batterie almeno all’80%, l’emergenza, il “non si sa mai” lo
impongono.
Vero è che i Supercharger in Italia cominciano ad essere
numerosi, ancor di più, oltre quattrocento, sono gli esercenti di ristoranti,
alberghi, hotel, che hanno messo a disposizione dei viaggiatori in Tesla le
proprie strutture per ricaricare le vetture durante una sosta piacevole.
È un fuoristrada? Non proprio, ma la possibilità di alzare
il corpo vettura permette di affrontare strade sterrate e a fondo non preparato
in tutta sicurezza.
E in montagna? Stesso discorso, la trazione integrale,
l’altezza da terra regolabile, permettono di affrontare i rigori della stagione
invernale in tutta tranquillità.
Insomma, ancora una volta si pone la domanda: Tesla, si o
no? Si per l’autonomia ora piuttosto ampia, si per la capacità di carico, si
per le prestazioni, si per il comfort, si per la sicurezza, e ni per il prezzo:
l’esemplare in prova sfiorava i 150.000 €, forse ancora un po’ troppo anche per
l’ecologista benestante, il trendy inveterato, l’innovatore estremo.
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